Fauna
IL CAPRIOLO
Sul San Giorgio ci sono molti caprioli e di mattina presto o di sera è possibile vederli; è comunque molto facile sentire il loro caratteristico richiamo, una via di mezzo tra l’abbaio e il raglio.
IL CINGHIALE
Non è facile vederli perché escono al crepuscolo o di notte ma è molto facile vedere le loro tracce, il terreno “arato” con le potenti zanne, alla ricerca di radici carnose, bulbi, insetti, larve, funghi. Si nutrono anche di ghiande, castagne e di frutti selvatici.
LO SCOIATTOLO ROSSO
È presente una popolazione abbastanza consistente di scoiattoli “rossi”, che altrove sono stati soppiantati da quelli “grigi” americani, introdotti in Europa a metà del ‘900. Non è facile vederli perché come ci sentono, scappano. È però molto facile vedere i resti dei loro banchetti: le pigne rosicchiate. Si riconoscono quelle rosicchiate dagli scoiattoli, da quelle rosicchiate dai topolini: questi ultimi, con i loro dentini affilati, staccano bene tutte le scaglie, lasciando il torsolo della pigna ben pulito, mentre gli scoiattoli con i loro dentoni strappano le scaglie lasciando il torsolo tutto sfilacciato.
ALCUNI UCCELLI
LA CINCIA DAL CIUFFO
Inconfondibile per il ciuffo sul capo. Si nutre prevalentemente di insetti ma integra la dieta con i pinoli, che estrae dalle pigne: è quindi un uccellino che vive prevalentemente nei boschi di conifere. Come tutte le cince si dimostra un’ottima acrobata tra i rami per la ricerca del cibo.
IL CROCERE
Tipico dei boschi montani di conifere, è stato avvistato anche sul San Giorgio; il caratteristico becco incrociato gli permette di estrarre con facilità i semi dalle pigne.
L’OCCHIOCOTTO
In Piemonte nidifica in pochissime “oasi xerotermiche”. Specie tipica della macchia mediterranea, il maschio si riconosce per il cappuccio nero e l’occhio rosso.
La sua nidificazione in aree arbustive del Monte San Giorgio, e stata scoperta alla fine degli anni ’70. Nidifica nel fitto dei rovi, dove è protetto dai predatori.
LA STERPAZZOLINA
La presenza della sterpazzolina è di particolare interesse in quanto costituisce un importante elemento mediterraneo dell’avifauna.
I PICCHI
Si nutrono soprattutto di insetti stanati con il potente becco e catturati con la lunga lingua estensibile. Nidificano nei buchi scavati negli alberi con il becco che molte specie utilizzano anche per tambureggiare allo scopo di stabilire i confini territoriali. Caratteristico il volo ondulato con ali chiuse tra una serie di battiti e l’altra.
IL PICCHIO VERDE
Freccia verde-gialla e rossa nel bosco è inconfondibile anche grazie alla caratteristica e sonora “risata”. Sul San Giorgio, è comune incontrarlo soprattutto nelle zone di margine del bosco.
IL PICCHIO ROSSO MAGGIORE
Leggermente più piccolo del Picchio verde è altrettanto inconfondibile nella sua livrea nera, bianca e rossa. Tambureggia spesso e sonoramente.
È la specie più comune in pineta.
IL PICCHIO NERO
È il gigante dei picchi, dalle dimensioni di una cornacchia, completamente nero con il capo rosso. È un tipico abitatore delle foreste montane con alberi grandi e maturi. In questi ultimi anni è in forte espansione in tutta la Regione: avvistato recentemente, è un potenziale nidificante del Monte San Giorgio.
IL TORCICOLLO
Inconsueto come picchio: migratore, piumaggio mimetico, non si arrampica sui tronchi, non tambureggia: deve il suo nome all’abitudine di contorcere il collo per corteggiamento o minaccia.
L’UPUPA
Uccello stupendo, dalla grande cresta, dai colori vivaci e il caratteristico volo ”sfarfaleggiante”; ci fa visita in primavera proveniente dall’Africa per nidificare. Qui è ripresa verso sera, mentre cerca con il suo lungo becco, insetti da mangiare.
È il simbolo della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli).
I RAPACI
Per la loro bellezza, la loro potenza e la relativa rarità, al culmine della piramide alimentare, i rapaci, predatori per eccellenza, hanno da sempre affascinato ed intimorito l’uomo.
Sul Monte San Giorgio la loro relativa abbondanza ne testimonia il valore conservazionistico.
IL BIANCONE
È un grosso rapace, con le ali larghe e sfrangiate e le parti inferiori bianche con barrature più o meno evidenti.
È uno dei rapaci meno comuni del Piemonte; d’inverno migra in Africa.
Caratteristico per le sua abitudini alimentari, si nutre quasi esclusivamente di serpenti.
La nidificazione sul Monte San Giorgio si è ripetute per 5 anni sul versante sud-ovest. L’abbandono successivo è attribuibile, con ogni probabilità, al disturbo dovuto allo sviluppo dell’attività di volo libero, perturbante la tranquillità del sito riproduttivo e dei terreni di caccia.
IL FALCO PELLEGRINO
Uno dei più rari e minacciati rapaci piemontesi negli anni ’80, è attualmente in netta ripresa ed i ripetuti avvistamenti anche in coppia, consentono di inserirlo tra i potenziali nidificanti del Monte San Giorgio; dipenderà dal grado di tranquillità che saremo in grado di assicurargli.
Per questo gli Amici del Monte San Giorgio hanno fatto di questo elegante predatore, che con picchiate che sfiorano i 300 km/h cattura uccelli in volo, il proprio ben augurale simbolo.
L’ASTORE
È il signore della foresta, agile e potente, insegue le prede nel folto del bosco. Diffuso in Piemonte soprattutto nei boschi montani, nidifica regolarmente nella pineta del Monte San Giorgio.
Nella foto accanto: Astore al nido e pulli di Astore
LA POIANA
È il rapace più comune grazie alla sua adattabilità.
Detta anche “piccola aquila” ha un’apertura alare di circa 120-130 cm.
È facile sul San Giorgio sentire il suo grido acuto e lamentoso.
Nella foto accanto, ha appena predato uno scoiattolo rosso!
LO SPARVIERE
Le ali corte e la coda lunga gli consentono un agile volo nel folto dei boschi, si nutre sia di uccelli che di piccoli mammiferi.