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Aggiornamento 12 settembre 2022

In questo periodo sono stati effettuati tagli di piante nel Parco del Monte San Giorgio, con reimpianto di nuove piantine. È previsto un nuovo taglio a Pera Caval.

Come Gruppo Amici del Monte San Giorgio, abbiamo chiesto il parere di tecnici qualificati: Dott. Paolo Varese, naturalista botanico e tecnico forestale livello B.T.S.F. e Prof. Antonio Mingozzi, naturalista zoologo, dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra, Università della Calabria.

Ne stiamo parlando con la Città Metropolitana, che gestisce il Parco, e con l’Amministrazione di Piossasco, per capire come intendono procedere.

Vi terremo informati di tutte le decisioni che saranno prese.

Di seguito un riassunto della situazione attuale e due brevi video.

Chi ha deciso questo taglio e perché

Deciso dalla Città Metropolitana, per sostituire la Quercia rossa americana con piante locali.

Aree interessate

Due aree, di cui una (area A) tra Pera Caval e i Tiri di circa 22.000 mq, e l’altra (area B) più a nord, di circa 6.000 mq.

Problemi

I tagli sono stati per ora effettuati solo nell’area B. Come si vede, i risultati ottenuti sono diversi da quelli previsti. Le piante messe a dimora sono in gran parte morte, mentre i “ricacci” dai ceppi delle Querce rosse sono abbondanti e germoglia vigorosamente la Robinia. L’obiettivo di sostituire la Quercia rossa con una vegetazione autoctona non è quindi conseguito, ed anzi la prospettiva è quella di vedere affermarsi nel tempo un bosco ceduo del tutto “esotico” formato da Quercia rossa e Robinia.

Prospettiva taglio a Pera Caval

In questa zona il suolo è molto compattato, e privo di lettiera. Eliminare la copertura arborea ne aumenterebbe l’erosione. Inoltre, sono presenti nelle querce molti buchi effettuati dal Picchio nero ai fini riproduttivi, che, una volta abbandonati dal picchio, sono utilizzati sia da altri uccelli che da piccoli mammiferi.

Reale invasività della Quercia rossa

Tutta la vegetazione forestale del Monte San Giorgio è di origine esotica (vedi il Pino nero), ma negli anni si è naturalizzata, presentando caratteristiche di indubbio interesse naturalistico. La diffusione della Quercia rossa è limitata a questa zona, dove è stata impiantata, e non ha tendenza a diffondersi altrove.

Cosa sarebbe opportuno fare

  • Sospendere l’intervento di taglio previsto nell’area A.
  • Intraprendere misure concrete volte a eliminare l’erosione del suolo, fenomeno incrementato dall’attività dei bikers.
  • Applicare una strategia dilazionata nel tempo per sostituire le specie esotiche.

Il cambiamento climatico, che quest’anno ha prodotto una forte siccità, e diverse ondate di calore, ci induce anche a riflettere sulle scelte strategiche di sostituzione delle piante alloctone, che, come si è visto, difficilmente potranno portare effetti positivi. 

Aggiornamento 25 novembre 2022